ABSV è fiera di sostenere San Vito come luogo del cuore FAI.
Grande risultato per il borgo di San Vito, pendice collinare di Piossasco (TO), che conquista il primato tra i borghi del Piemonte e il 93esimo posto su 10.173 tesori del patrimonio storico artistico italiano, entrati nella classifica del 6° censimento “I luoghi del cuore”, iniziativa del Fondo Ambiente Italiano, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, tesa a individuare monumenti, chiese, giardini, dimore, boschi, sentieri, isole e, in generale, angoli amati che si desidera proteggere e tutelare.
Sono 1.003.677 le segnalazioni raccolte dal Fai che, per la prima volta, ha aperto la votazione anche all’estero, registrando la partecipazione di amanti dell’Italia da 123 paesi stranieri.
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I risultati del censimento, pubblicati giovedì 14 febbraio sul sito www.iluoghidelcuore.it, premiano con 1.910 voti San Vito, al primo posto tra i borghi piemontesi e 4° assoluto tra quelli italiani, nonché 8° nelle graduatoria della regione. Un risultato insperato per i promotori della raccolta firme, sostenuta dalle Associazioni del territorio: Corona Verde di San Vito, Coro la Baita, il Centro Aiuto alla Vita e dall’Absv Servizi, con il Comune di Piossasco, la Fondazione Alessandro Cruto, le filiali di Banca Intesa Sanpaolo e le altre associazioni della città, anime di una mobilitazione che ha coinvolto scuole e territorio.
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L’antico borgo di San Vito Il borgo di San Vito racconta la storia di questo angolo di Piemonte fin dall’epoca Romana e gli elementi della Chiesa ne conservano uniche e pregevoli testimonianze. Gli interventi pubblici e privati degli ultimi anni: la sistemazione della piazzetta, la segnalazione del Fai per il giardino all’italiana di “casa Lajolo”, il recupero di alcuni antichi edifici religiosi per un’accoglienza d’atmosfera e l’ampliamento dell’antica Locanda, permettono oggi di vivere e soggiornare nel Borgo, a stretto contatto con la sua Storia e nel verde paesaggio naturale che lo circonda. È un piccolo gioiello incastonato alle pendici del Monte San Giorgio che lo protegge sul lato nord, un set naturale fatto di scorci architettonici che vanno dall’età romana al ‘700, scenografia armonica che trova una delle sue massime espressioni nelle “vigne”, le signorili ville di campagna scelte come luoghi di vacanze dalle nobili famiglie di città. La chiesa è un bene prezioso per la comunità, intorno a cui è nato l’insediamento locale che poi si è sviluppato a valle. Il suo fascino, però, è messo alla prova dal tempo e invoca interventi di consolidamento e restauro, progettati e avviati negli ultimi anni, ma portati avanti a piccoli passi. Dedicata ai SS. Vito, Modesto e Crescenzia, con l’annessa Canonica, è la più antica tra le due parrocchie cittadine e ha origini romaniche, datate all’XI secolo. L’interno conserva l’organo del 1842, opera dei fratelli Bussetti. L’antica Casa Vicariale conserva importanti segni della sua storia, tra cui un affresco presumibilmente datato intorno al 1460 e attribuito alla scuola jaqueriana. Anche il secondo tempio del borgo, la chiesa della Confraternita meglio nota a San Vito come S. Elisabetta, testimonia secoli di Storia e di fede.